Un pianto nella foresta
Nel cuore della foresta africana, Nadia e Alexander vivono incredibili avventure, affrontando numerose difficoltà e imprevisti…
I ragazzi si addentrarono nella foresta. Erano ricoperti di insetti dalla testa ai piedi.
Capitava che dovessero rompere, a gran colpi di braccia, le immense ragnatele che impedivano il passaggio; o che sprofondassero fino a mezza coscia in una fanghiglia appiccicosa.
All’improvviso, nel brusio incessante della foresta, distinsero un suono simile a un lamento umano che li paralizzò. Alexander, che faceva strada, fu sul punto di cadere in una buca che gli si aprì ai piedi, una sorta di crepaccio. Il pianto proveniva da una sagoma scura che giaceva nella cavità e che a prima vista sembrava un grande cane.
- Che cos’è? - mormorò Alexander, senza arrischiarsi ad alzare la voce, indietreggiando.
La creatura nella buca si mosse e si resero conto che si trattava di una scimmia. Era avvolta in una rete che la immobilizzava completamente. L'animale alzò gli occhi e vedendoli iniziò a gridare mostrando i denti.
- È un gorilla. Non riesce a uscire… - disse Nadia. - Sembrerebbe una trappola. Bisogna tirarlo fuori.
- Ma come? Ci può aggredire…
- Guarda, c'è anche un cucciolo! - indicò Alexander.
Era molto piccolo, non poteva avere più di qualche settimana, e stava disperatamente aggrappato al folto pelo della madre.
- Dobbiamo tagliare la rete - decise Nadia.
Nadia iniziò a gattonare verso la trappola. Alexander la seguì con il coltello tra i denti.
Respirò a fondo, a pieni polmoni, sfregò l'amuleto che portava al collo per farsi coraggio e impugnò il coltello per tagliare la corda.
Tagliare le corde risultò un’impresa più complicata di quanto immaginasse, ma alla fine Alexander riuscì ad allargare le maglie per liberare la prigioniera.
- Fuori! Ora puoi uscire - ordinò la ragazza.
Rid. da I. Allende, La foresta dei Pigmei, Feltrinelli