Tra fuoco e caimani
Lord Glenarvan e i suoi amici viaggiano in terre lontane alla ricerca del capitano Grant, naufragato con la sua nave, ma gli ostacoli e gli imprevisti si susseguono ogni giorno…
Per sfuggire alla piena che li aveva sorpresi, Lord Glenarvan e i suoi amici si rifugiarono tra i rami di un grosso albero simile a un noce. Passarono alcune ore in quella scomoda situazione, scrutando con preoccupazione il cielo che prometteva un nuovo temporale.
I primi lontani brontolii del tuono si sentirono verso le undici. Sporgendo il capo fuori del folto dei rami, si poteva scorgere il cielo solcato da scariche elettriche. Ben presto il rombo del tuono aumentò di intensità e di violenza, i lampi e i fulmini diventarono così fitti che l'erba ne appariva tutta incendiata. La pioggia non tardò molto a scrosciare.
A un tratto all’estremità di un ramo del noce si vide un globo di fiamma dentro un fumo nero. Il globo rotolò su se stesso, scoppiò come una bomba e un acre odore di zolfo si sparse nell’aria.
- L’albero brucia! - esclamò Tom Austin.
In pochi attimi infatti, le fiamme, alimentate dal vento si propagarono fra i rami dell'albero con furia divoratrice. Lord Glenarvan con i suoi compagni si rifugiarono nella parte dell’albero che era più lontana dal fuoco e assistettero con terrore a quella visione paurosa. I rami incandescenti si distaccavano, torcendosi nell'aria buia come serpenti bruciati vivi, e cadevano poi a pezzi, sibilando, nelle minacciose acque sottostanti.
Il fumo aveva reso l’aria irrespirabile e gli uomini sull’albero si sentivano soffocare: ormai non potevano più restare lassù:
- In acqua, in acqua! - gridò Glenarvan.
Wilson si gettò a capofitto nelle onde, ma subito dopo si udì la sua voce gridare con terrore folle: - Aiuto! Aiuto!
Austin fu pronto ad accorrere e lo afferrò, domandandogli con angoscia:
- Che c'è?
- I caimani! I caimani!
Infatti gli orribili animali stavano accerchiando il tronco del noce e nei bagliori dell'incendio si scorgevano le loro scaglie lucenti, i loro occhi sporgenti, le loro fauci munite di denti formidabili, le loro code piatte, che battevano l'acqua con violenza.
Nel medesimo istante un'immensa tromba d'aria si lanciò sul noce, scuotendolo con inaudita violenza. L'albero si abbatté nell'acqua tempestosa e i suoi rami in fiamme sibilarono paurosamente: esso prese ad andare alla deriva, travolto dal vento furibondo e dalla corrente impetuosa, mentre i caimani si davano alla fuga.
Lord Glenarvan e i suoi erano rannicchiati tra i rami ancora lontani dal fuoco e per un paio d'ore andarono così alla deriva.
Fortunatamente l'incendio a poco a poco, sotto la pioggia scrosciante, andava spegnendosi e così il pericolo più grave era eliminato.
- Eh, può darsi che ci salviamo - disse con la solita calma Mac Nabbs, e fece osservare agli amici che ogni tanto le radici dell'albero strisciavano al suolo.
Tom Austin allora sondò il terreno con un ramo e disse con gioia: - Il terreno è in salita!
Venti minuti dopo, infatti, il gigantesco noce si fermò con un urto e poterono scendere a terra.
J. Verne, I figli del capitano Grant, Piccoli