Titolo Il cane Barone
Barone era forse un cane da pastore, ma di una razza o un incrocio non comune: non ne ho mai incontrati altri identici. Era di media grandezza, tutto bianco, con una macchia nera sulla punta delle orecchie, che aveva lunghissime e pendenti ai lati del viso. Il muso era molto bello, come quello di un drago cinese, spaventoso nei momenti di furore o quando mostrava i denti, pieno di dolcezza quando mi seguiva senza voltare il capo con i suoi occhi rotondi e umani color nocciola.
Il pelo era lungo quasi fino a terra, ricciuto, morbido e lucente come la seta: la coda, che egli portava arcuata e svolazzante come il pennacchio di un guerriero, era grossa come quella di una volpe.
Era un essere allegro, libero e selvaggio: si affezionava, ubbidiva, ma conservava la sua indipendenza.
Più che camminare, saltava, a grandi balzi, con un ondeggiare delle orecchie e del pelo; inseguiva le farfalle e gli uccelli, spaventava le capre, lottava con i cani e con i gatti, correva da solo per i campi guardando le nuvole.
Rid. da C. Levi, Cristo si è fermato a Eboli, Einaudi
Si tratta di una descrizione: soggettiva. oggettiva.
Descrizione in breve
Taglia
Colore
Orecchie
Occhi
Pelo
Coda
Carattere
Comportamento